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16 febbraio 2016

Conclusioni parte 1 - APU

Come tutti i capitoli di un libro, o in questo caso della mia vita, vi è sempre un epilogo, ed è in questo momento che si tirano le somme e si cerca di dare un giudizio. Il capitolo riguardante Beppu (il terzo, se si considera il primo periodo a Tokyo e poi l'università a Venezia) e il periodo di studio a APU stanno per volgere al termine. Ad Aprile inizierò una nuova vita a Tokyo (grande ritorno!) e questo già lascia intuire cosa è successo nel frattempo. Il "pezzo di carta" c'è (anche se ho avuto qualche problema con alcuni prof in fase di approvazione tesi) e il lavoro pure. Non farò nomi questa volta, ma nel prossimo post vi darò informazioni più dettagliate, così da tenervi sulle spine (sempre se qualcuno legga mai sto blog, e nel caso gli freghi qualcosa Lol)

Bene, da dove cominciare... forse è meglio partire con la scuola.
Il mio giudizio su APU (aka Ritsumeikan Asia Pacific University) è positivo in alcuni aspetti e negativo in altri. Essendo un'università internazionale (50% degli studenti è straniero) il clima che si respira è differente da atre realtà giapponesi. Ho avuto la possibilità di incontrare molte persone, alcune sono diventate amici, mentre altre le ho perse per strada, pazienza. Ho frequentato corsi solo il primo anno (non avevo più crediti da completare), ma ho avuto modo di capire come funzionano le cose qui. Ci sono alcuni Prof. che meritano menzione come Mani (Singapore), Mantello (Canada), Yoshida (Giappone), Yotsumoto (Giappone) e Salazar (Filippine), da cui ho davvero imparato tanto, forse perché è gente che fa il proprio lavoro con passione e il cui scopo finale non è giudicare uno studente, ma trasmettergli il proprio sapere indipendentemente dal voto finale. Altri prof invece non erano all'altezza (non sapevano parlare inglese, e la magistrale ad APU è SOLO in inglese, quindi fate voi), non mettevano passione nel loro lavoro, o semplicemente erano troppo fermi sulle loro posizioni da non capire quelle degli altri. Ho notato anche un certo astio da parte di alcuni prof verso gli studenti occidentali a favore di quelli asiatici (non lo chiamerei razzismo, semplicemente egocentrismo). Inoltre la mia ricerca sulle abitudini alimentari giapponesi e la preservazione della cultura Washoku non è stata vista con interesse da nessuno, tranne che dall'azienda che poi mi ha assunto. E questo mi ha deluso, e non perché mi aspettassi attenzioni, ma semplicemente perché ho capito che della cultura non importa niente a nessuno. Gli unici argomenti che vanno di moda da queste parti riguardano la politica e l'economia, in particolare quella dove il Giappone ha un ruolo di leader (e qui mi scappa una risata beffarda), e qualsiasi cosa al di fuori di queste sfere è visto come roba di serie B, e la cosa naturalmente non mi fa piacere.

Nel prossimo post (probabilmente l'ultimo da Beppu) vi parlerò invece della gente che è ha fatto parte di questa esperienza e che nel bene o nel male, mi ha segnato. Alla prossima.

26 dicembre 2015

Fine anno

Ed eccoci anche quest'anno a fare un resoconto degli ultimi 12 mesi. Prima di tutto però devo aggiornarvi su cosa è successo negli ultimi 3. Diciamo che è stato un autunno molto impegnativo, anche se con qualche momento di svago. La tesi è completa e consegnata, quindi a marzo molto probabilmente sarò uno dei laureati 2016 di APU. per quanto riguarda lo svago, a inizio dicembre mi sono concesso un fine settimana a Seul in Corea del Sud. Un pò come avevo immaginato, per certi versi ricorda molto il Giappone, per altri la Cina. L'esperienza comunque è stata positiva e il cibo ottimo (consiglio soprattutto il cibo di strada, una caratteristica che in Giappone va sempre più a scomparire). Lascerò qualche foto della Corea a fine post.
 
Immagino che molti di voi si staranno chiedendo come mai sono qui a scrivere in piene festività natalizie. Ebbene quest'anno niente vacanze. il viaggio in Corea a inizio dicembre non era un caso ed infatti erano le mie vacanze anticipate. La maggior parte del tempo l'ho trascorso a lavorare e/o da solo a casa (le coinquiline sono via). Sinceramente non sento tutto questo bisogno di trascorrere le vacanze come da tradizione italiana (cene infinite coi parenti e tombolate), sarà perché la lontananza da casa mi ha cambiato, o semplicemente perché non sento più il bisogno di certe cose. Se proprio avessi dovuto scegliere avrei preferito viaggiare di nuovo, magari a Taiwan o in qualche altra parte della Cina, oppure in Hokkaido.
 
A gennaio si torna in Italia per un paio di settimane e poi di nuovo qui a lavorare da Archetto (nome del ristorante per cui lavoro) fino a marzo, quando i miei e mio fratello verranno in Giappone (ed era ora) per la cerimonia di laurea e per viaggiare un pochino. Dopo marzo? restano ancora parecchie incertezze a riguardo, ma sono a lavoro su un paio di progetti, di cui parlerò una volta finiti.
 
In generale, come definire questo 2015? Un anno di transizione (come gli ultimi 7 del resto), a tratti un po' noioso, con qualche viaggio ben riuscito (Pechino, Okinawa, Corea) e qualche nuovo amico conosciuto.
 
Ora come promesso vi lascio alle foto di Seul, e se non dovessi riscrivere prima del 31, buon anno!!!
Memoriale della Guerra di Corea, impressionante
 
La famosa nave "Testuggine"
 
Cibo grasso
 
Altro cibo grasso
 
 
 
 
 
Ancora cibo grasso (pollo fritto all'aglio)
 
Seul al tramonto
 
Seul di notte
 
quartiere storico di Bockchon
 
Salsiccia coreana, Sunde
 
Uno dei gate del Gyeongbokgung, antico palazzo reale
 

20 marzo 2014

Preparativi

Ed eccoci agli ultimi giorni in Italia, che come sempre verranno dedicati ai preparativi pre-partenza, in particolare i tanto temuti bagagli. Riuscire a far stare tutto in 30kg totali tra bagaglio da stiva e a mano, non è semplice, ma anni di pratica saranno pur serviti a qualcosa. La compagnia con cui parto (Cathay Pacific) purtroppo non consente i classici 23 kg  a cui ero abituato, ma solo 20, e sappiate che 3kg fanno la differenza in questi casi. Inoltre, oltre al fidato notebook pesante come un macigno (si è sempre lui, il mio Compaq immortale), ho dovuto portare dei libri per il JLPT e per l'HSK, che andranno a rubare qualche kg qua e la, quindi dovrò lasciare qualcosina a casa, tipo metà della roba invernale.
Naturalmente oltre ai preparativi pratici, ci sono anche quelli mentali. Proprio l'altro giorno, quando ritiravo il visto in consolato, ripensavo ai momenti pre-partenza del 2008, ah...quante cose sono cambiate da allora. Certo, questa volta parto consapevole di quello che mi aspetta, conosco già la lingua e ho più certezze, ma a dir la verità mi manca un po quel senso di eccitazione dovuto all'incertezza di ciò che si troverà una volta arrivati. Dopotutto partire a 19 anni (testa vuota) è facile, ci si butta tutto alle spalle e via, mentre partire a 24 anni (testa mezza vuota, mezza piena di paranoie) diventa un po più difficile, si pensa di più a ciò che si lascia alle proprie spalle, più ansie, più paure, ecc... ma alla fine pensi "non vado mica in guerra, eccheccazz" , quindi finiscono le paranoie e ci si concentra sul viaggio.
Ok, ritorno alle mie care valige, a presto!

17 marzo 2014

Il Ritorno...

Ebbene si, sono tornato. E chissenefrega direte voi, sempre se ci siano dei "voi" che ancora seguono questo blog decaduto.
L'ultimo post risale addirittura ad agosto 2010, e non mi sembra fosse molto positivo. Da allora ne è passata acqua sotto i ponti, soprattutto quelli di Venezia. Infatti negli ultimi 3 anni ho frequentato l'università Ca' Foscari di Venezia, studiando lingue orientali, ma soprattutto il cinese (a qualcuno potrà sembrare strano, ma studiare la Cina e il cinese mi ha aiutato a capire meglio anche il Giappone). Non è stato facile ricominciare in Italia, ma con un po di pazienza e tanti amici conosciuti, anche questi tre anni sono (ahimè) passati in fretta.
Indeciso sul da farsi dopo la laurea, ho optato per una laurea magistrale in Giappone, e quindi ho deciso di riscrivere sul blog. Nonostante si tratti di un capitolo completamente nuovo della mia vita, non mi andava di chiudere completamente questo blog (un pò perché mi ricorda i tempi andati, un po perché funge da prologo per chi iniziasse a leggere il blog solo ora) e ho deciso di riutilizzarlo per narrarvi le mie nuove avventure. Esatto, nuove. E non soltanto perché mi ristabilisco in Giappone dopo più di tre anni e mezzo, ma soprattutto perché questa volta a fare da sfondo alle mie storie non ci saranno i grattacieli di Tokyo, ma bensì i fumi delle terme di Beppu. "Bep.... cosa??? " avranno pensato la maggior parte di voi. Ebbene, Beppu è una cittadina turistica situata nella prefettura di Oita, nel Kyushu orientale. La popolazione si aggira intorno ai 120.000 abitanti ed è famosa per le sue sorgenti termali. Per chi ne volesse sapere di più invito a leggere la seguente pagina Wikipedia. per quanto riguarda invece l'università, frequenterò la Ritsumeikan Asia Pacific University (nome corto, vero?), una piccola (solo per numero di studenti) università votata per lo più all'internazionalizzazione (paroloni dè), infatti su 6000 studenti, circa la metà sono stranieri. Il nome Ritsumeikan non è li a caso, e infatti è una specie di succursale della più famosa Ritsumeikan University di Kyoto. Non posso descrivervi i corsi, il campus, ecc. in quanto non ci sono ancora stato. Tra una settimana esatta sarò lì e vi saprò dire le prime impressioni, ma nel frattempo c'è sempre Wikipedia.
Al contrario di quanto succedeva in passato, cercherò di aggiornare questo blog più spesso (già sentita!)

Tra qualche giorno scriverò dei preparativi e delle considerazioni finali prima della partenza, per ora è tutto!