25 dicembre 2019

Ehm....

E anche quest’anno sta per giungere al termine.

Come tutti gli anni la lista delle cose da fare è rimasta a metà e ci si appresta a riflettere su cosa si è fatto e su cosa si farà.

 

A livello lavorativo non mi sento per niente soddisfatto, un pò perchè l’azienda in cui lavoro offre un ambiente “vecchio”, basato su concetti antiquati tipici del Giappone anni ’70-80, un pò perchè ho capito (da un bel pò) di non essere tagliato per il lavoro d’ufficio. E non per una questione di capacità, quanto per un costante senso di noia che questo tipo di lavoro mi conferisce. Sicuramente molto è dovuto al particolare caso dell’azienda in cui lavoro, ma in generale stare seduto dietro ad un pc per 8 o più ore non è poi così bello come pensavo. Inoltre questa vita sedentaria mi ha fatto impigrire, mettendo su qualche kg di troppo (secondo la visita medica, parecchi kg di troppo).

Quindi (la vera notizia), a gennaio inizio un nuovo lavoro, sempre nel settore Food, ma in maniera più dinamica, con più stimoli a dare meglio, e muovendomi di più sul posto di lavoro. Maggiori info all’anno nuovo.

 

Ma a noi che ce frega?” penserete giustamente voi.

Essendo un pò rincoglionito, con l’andare del tempo dimentico del perchè di alcune scelte che faccio nella vita, quindi ho pensato bene di usare questo blog deserto come promemoria, tutto qui.

 

I nuovi propositi.

È sempre un piacere scrivere una lista di cose, consapevole che solo metà (nel migliore dei casi) sarà portata a compimento. Ma tranquilli, quella la scrivo in privato e vi risparmierò il disagio.

 

Ultimamente mi sto appassionando a viaggiare in solitaria in zone naturali, un pò per scattare foto, e un pò per disintossicarmi dalla vita di città. Bisogna ammettere che nonostante anche questi piccoli viaggi siano una spesa non di poco conto, in quanto a paesaggi e natura il Giappone non delude mai.

Ieri mi è appena arrivato uno zaino da viaggio nuovo di pacca, abbastanza grande per fotocamera, lenti e vestiti per un paio di giorni. L’ho preso in vista di un viaggetto programmato a inizio gennaio nella valle del Kiso (al termine del viaggio arriverà un post/resoconto), oltre che per quando andrò in campeggio (un’altra attività che ho sempre voluto fare, ma non ho mai avuto l’occasione/voglia). Un set da campeggio (tenda, tavolino, sedia, fornellino, lampada) inoltre è gia nella wishlist di Amazon, ma sarà acquistato dopo aver iniziato il nuovo lavoro.

Il Monte Fuji, per quanto mainstream possa sembrare, penso sia una di quelle cose da fare (e che avrei dovuto fare quest’anno). L’idea è di andarci a fine giugno un paio di giorni, sperando di trovare bel tempo.

 

In generale quest’anno voglio vedere più posti possibile, il che non vuol dire fare il giro dell’Europa in una settimana come fanno in molti, giusto per aggiungere un’altra bandierina nella lista dei Paesi visitati. Molta gente viaggia all’estero, senza mai conoscere davvero cosa ha attorno. Anch’io purtroppo ero tra questi, e il fatto di non conoscere bene l’Italia come avrei voluto, è una delle cose di cui non vado fiero. Purtroppo non vivo più in Italia, ma anche un’isola come il Giappone (che poi tanto piccola non è) riesce ad offrire sempre posti nuovi ed esperienze di viaggio fantastiche, basta saper cercare.

 

Detto questo vi lascio e vi auguro buone feste a tutti, e non fate troppo gli ingozzoni!

 

piccola parentesi riguardante il titolo. Oh, non sapevo davvero come intitolare questo post. Sembra facile, ma il titolo dellultimo post dellanno è roba complessa.

18 dicembre 2019

La Tokyo Verde

Come promessovi, anche se un pò in ritardo, ecco il post sulla Tokyo “verde”.

 

Prima di proseguire, vorrei fare un po di chiarezza su alcuni punti.

Con il nome Tokyo, non si intende solo la parte composta dai 23 quartieri speciali (Shijuku, Shibuya, Minato,ecc), ma anche le altre cittadine della zona occidentale. Non esiste infatti ufficialmente la città di Tokyo (Tokyo-shi), o almeno non più, e nemmeno la prefettura. Tuttavia, come accade per altre città nel mondo (vedasi il caso di Milano) il tutto è stato messo all’interno della Città Metropolitana di Tokyo (Tokyo-to). Vi lascio una mappa per darvi un’idea migliore.

 

Sono cose scritte in qualsiasi guida turistica, ma lo scrivo lo stesso per annoiarvi.

 

Come è possibile notare dalla mappa, Tokyo è abbastanza estesa, e a differenza dagli stereotipi che la vogliono colma di grattacieli e cemento, in realtà nasconde delle vere perle della natura. In questo caso vi parlo della zona di Okutama e Ome, che si trovano nell’estremità occidentale della metropoli. Pur essendo zone abitate, per esigenze lavorative la maggiorparte della popolazione si è trasferita nei 23ku (o quartieri speciali), causando nel tempo un fenomeno di depopolamento.

Sebbene non siano tra i posti più comodi dove vivere (anche se le case costano pochissimo rispetto a Tokyo centro), queste cittadine offrono due cose che personalmente apprezzo molto: foreste e spazi verdi per fare campeggio, e un’atmosfera di vecchio Giappone che è difficile trovare in centro. Zone perfette per fare un po di sana fotografia.

 

Senza dilungarmi più di tanto, oggi vi propongo due esperienze in particolare:

- Campeggio sulle rive del fiume Tama;

- Il Monte Mitake;

 

Per ognuna di queste zone vi lascerò una breve descrizione e qualche scatto, ma per maggiori informazioni come al solito vi consiglio di dare un’occhiata su Wikipedia.

 

Campeggio

 

Esperienza che risale a fine Agosto, quando insieme agli amici dell’università, abbiamo deciso di fare una piccola esperienza di campeggio. Non essendo per nulla esperti, e non avendo alcuna attrezzatura, abbiamo affittato un cottage per dormire, spartano ma comodo. L’area campeggio scelta è quella di Kawai, situata a pochi minuti dalla stazione JR Kawai (JR Ome Line, circa un paio d’ore dal centro). Il sito dispone di una zona cottage dotata di bagni publici, aree BBQ, minimarket aperto fino alle 21:00, docce a gettoni, ecc. Oltre che di una zona libera sulla riva del fiume, dove è possibile accendersi il proprio fuocherello e piazzare la propria tenda, senza restrizioni particolari. La prossima volta (quando avrò l’attrezzatura adatta) mi piacerebbe fare un esperienza in solitaria, decisamente più rilassante.


 

Monte Mitake

Il Mitake è una montagna di 929m, facente parte del Parco Nazionale di Chichibu Tama Kai. Un tempo montagna sacra, era meta di pellegrinaggio, ed a dimostrarlo resta un santuario shintoista in prossimità della cima. Nonostante il santuario sia ancora una meta popolare, Mitake oggi è una destinazione più turistica che religiosa, nonchè meta di escursionisti del weekend. La via più breve per raggiungere la montagna è ramite la stazione JR Mitake sulla JR Ome Line (1.5-2 ore dal centro). Una volta giunti li, si può prendere la funicolare, che vi porterà quasi in cima per poi proseguire a piedi fino al santuario, oltre a numerosi altri sentieri di montagna. Naturalmente si può anche scalare direttamente da valle (4-5 ore circa).

 

La stazione di Mitake (JR Ome Line) non dista molto da quella di Kawai descritta nel paragrafo precedente, perciò si potrebbe anche pensare di fare un 2-3 giorni e fare entrambe le zone.

 

A fine Ottobre sono andato a dare un’occhiata col mio amico francese Joan. Avendo solo un giorno a disposizione, e vista anche la mia pessima forma fisica, abbiamo optato per la funicolare. Proseguendo oltre il santuario verso alcuni sentieri abbiamo fatto comunque le nostre 5 ore di cammino, abbastanza affinchè la nostra coscienza sia soddisfatta.

 

Ora vi lascio come di consueto con qualche scatto.


Prima di fine anno, vi scriverò un’ultima volta per anticiparvi alcune cose del 2020.

 

 

29 settembre 2019

Cina 2019

E rieccomi con qualche mese di ritardo.


Come promessovi ad Aprile vi scrivo un po del mio viaggio in Cina, avvenuto per la Golden Week.


Chi segue il blog sa che ho già avuto modo di andare in Cina in altre occasioni, in particolare a Pechino e Shanghai.

Questa volta però volevo fare qualcosa di particolare e visitare altri posti (e naturalmente mangiare senza contegno).


La base operativa resta Pechino (sponsored by Riccardo) e le tappe principale sono due: Qingdao e la Grande Muraglia.



QINGDAO

La città di Qingdao si sviluppa sulla costa meridionale della penisola dello Shangdong, una delle regioni più importanti della Cina orientale.

Essendo stata in passato una colonia tedesca (quando gli Europei rompevano le palle un pò ovunque nel mondo), a livello urbano la città si presenta molto diversa da altre città cinesi.

Lo stile architettonico tedesco della città vecchia, la zona del lungo mare e le spiagge, unite alla massiccia presenza studentesca (di conseguenza ci sono tanti locali dove mangiare bene),

rendono Qingdao una città molto giovane. Mi è sempre stata presentata come una città in cui si vive bene, e da quello che ho visto non stento a crederci.

Inoltre, come molti sapranno, è qui che viene prodotta la Birra cinese più famosa al mondo, la Tsingtao (che deve le sue origini proprio al colonialismo tedesco)



Per chi volesse approfondire, Wikipedia è il poto giusto, quindi ora vi lascio a qualche foto.

















LA GRANDE MURAGLIA

E qui veniamo al punto forte. Era uno di quei posti che sognavo da tempo e il poterci finalmente andare mi rendeva estremamente eccitato. 

Parto col presupposto che ci sono vari tratti esplorabili di Muraglia, da quelli restaurati dove si passeggia tranquillamente, a quelli più vecchi, lasciati in balia della natura, che risultano un po' più impegnativi.
Dopo aver cercato online varie info (in realtà ha fatto tutto Riccardo) si decide di andare nel tratto di Jiangkou, a nord di Pechino. Questo tratto non è stato restaurato, quindi si può godere delle antiche rovine, oltre che di panorami mozzafiato.

Dopo un paio d'ore di bus raggiungiamo il villaggio ai piedi delle montagne e pernottiamo in un rifugio/pensione a gestione familiare, abbastanza comoda e con un ottima cucina. Il mattino seguente ci incamminiamo sul sentiero che ci porterà alla Muraglia vera e propria, e dopo 20 minuti troviamo una scala di legno (dalla dubbia resistenza) che ci porta in cima ad un punto basso del serpentone di mattoni.
Rispetto al tratto restaurato (Badalin) abbiamo dovuto letteralmente scalare alcuni punti, nei quali la Muraglia ha ceduto, ed in 2-3 occasioni ho avuto momenti di panico. Insomma non è per gente con paura di cadere o di posti alti (io ho entrambe, quindi vi lascio immaginare). 
In totale, tra scalate e discesa, abbiamo impiegato circa 6 ore per qualche chilometro, e ci siamo stancati davvero tanto. Ma la soddisfazione ha superato di gran lunga la fatica e anche se non lo rifarei (ho ancora ben impressi gli strapiombi sul vuoto), penso sia un'esperienza da fare almeno una volta nella vita.

Ci sarebbero tante altre cose da raccontare, ma preferisco lasciarvi alle foto (non ripostatele da altre parti senza autorizzazione, grazie).






Spero abbiate apprezzato.
Nel prossimo post vi porterò nella zona ovest di Tokyo, a scoprire un paradiso naturale.

Ciao e alla prossima.

30 aprile 2019

L'ultimo degli Heisei

Che bello scrivere un post dopo mesi, dovrei farlo più spesso (aridaje! già sentita).

Allora dove eravamo rimasti? Ah si, avevo lasciato il vecchio lavoro ed ero in pausa. Sono passati 8 mesi da allora e il lavoro nuovo c'è, con i soliti (pochi) alti e (tanti) bassi, ma tant'è.

A differenza del lavoro precedente, dove mi bastavano 10 minuti di bici per essere li, adesso faccio il pendolare (1h a tratta) come la maggior parte dei Giapponesi, anche se non riesco ad abituarmici. La sola idea di perdere 2h al giorno inutilmente mi provoca stress, ma anche questo immagino faccia parte della vita in città. Ultimamente ho anche lasciato la scuola di fotografia, un po' perché non ci stavo più con la testa a causa del lavoro (colleghi che meritano solo torture), un po' perché stava diventando troppo impegnativa a livello di tempo utilizzato, e non riuscivo a fare quanto avrei voluto. Tuttavia non è stato tempo sprecato, e grazie al corso ho imparato molto riguardo la fotografia in generale, e quella analogica in particolare.

Ma vi starete chiedendo, tutto ciò col titolo cosa ha a che fare? In effetti nulla, ma adesso ci arriviamo.
Oggi è il 30 Aprile 2019, ultimo giorno dell'era Heisei e primo giorno della mia vita da 30enne (sto invecchiando lo so). Essendo nato nel 1989, primo anno dell'era Heisei, dispiace un po' vedere giungerla al termine, ma da anche l'idea di un  nuovo inizio. Da domani inizia l'era Reiwa, e il nuovo imperatore salirà al trono (si esatto, in Giappone c'è l'imperatore, chiedete a Wikipedia per maggiori info). Approfittando di questo "nuovo inizio" ne ho deciso di darmi degli obbiettivi e una lista di cose da fare ora che ho 30 anni. Come cosa suona parecchio idiota (e magari lo è), ma non avendo praticamente alcuna soddisfazione a lavoro, devo cercare di trovarne altrove.

Zona Cattiverie
Inoltre è quel periodo della vita dove tutti gli amici iniziano a sposarsi e farsi cazzi loro, perché "eh ma va fatto", "ti fa sentire più responsabile", "ma non puoi stare solo per sempre", "i figli sono una gioia"..... insomma tutte quelle frasi fatte per farsi andare bene una vita di rinunce, mutui e notti insonne. Ognuno è libero di rovinarsi come meglio crede, ma cercare di convincere me che va fatto perché cosi fan tutti, beh.... mi sembra un po' come le sette religiose che cercano di indottrinarti (altro capitolo che mi manda in bestia)... Insomma ogni qualvolta parlo con delle coppie, solitamente la parte femminile finisce per odiarmi, ma il divertimento è troppo per smettere...
Fine Zona Cattiverie

Essendo in piena Golden Week, ed essendo il mio compleanno, ho deciso di fare un bel viaggetto in Cina, dove finalmente (ci sono stato altre due volte senza andarci) andrò a vedere la Grande Muraglia, e fare un po' di foto da stampare e riguardare tra qualche anno. A luglio ho anche in progetto di scalare il Fuji, oltre che di visitare altri posti in cui non sono ancora stato.

Insomma la lista delle cose da fare è lunga, il tempo poco, e i soldi zero, ma in qualche modo si farà.
A rientro dalla Cina posterò di nuovo con qualche foto. Ora è meglio che torni a fare la valigia, ciaooooooo.