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25 dicembre 2019

Ehm....

E anche quest’anno sta per giungere al termine.

Come tutti gli anni la lista delle cose da fare è rimasta a metà e ci si appresta a riflettere su cosa si è fatto e su cosa si farà.

 

A livello lavorativo non mi sento per niente soddisfatto, un pò perchè l’azienda in cui lavoro offre un ambiente “vecchio”, basato su concetti antiquati tipici del Giappone anni ’70-80, un pò perchè ho capito (da un bel pò) di non essere tagliato per il lavoro d’ufficio. E non per una questione di capacità, quanto per un costante senso di noia che questo tipo di lavoro mi conferisce. Sicuramente molto è dovuto al particolare caso dell’azienda in cui lavoro, ma in generale stare seduto dietro ad un pc per 8 o più ore non è poi così bello come pensavo. Inoltre questa vita sedentaria mi ha fatto impigrire, mettendo su qualche kg di troppo (secondo la visita medica, parecchi kg di troppo).

Quindi (la vera notizia), a gennaio inizio un nuovo lavoro, sempre nel settore Food, ma in maniera più dinamica, con più stimoli a dare meglio, e muovendomi di più sul posto di lavoro. Maggiori info all’anno nuovo.

 

Ma a noi che ce frega?” penserete giustamente voi.

Essendo un pò rincoglionito, con l’andare del tempo dimentico del perchè di alcune scelte che faccio nella vita, quindi ho pensato bene di usare questo blog deserto come promemoria, tutto qui.

 

I nuovi propositi.

È sempre un piacere scrivere una lista di cose, consapevole che solo metà (nel migliore dei casi) sarà portata a compimento. Ma tranquilli, quella la scrivo in privato e vi risparmierò il disagio.

 

Ultimamente mi sto appassionando a viaggiare in solitaria in zone naturali, un pò per scattare foto, e un pò per disintossicarmi dalla vita di città. Bisogna ammettere che nonostante anche questi piccoli viaggi siano una spesa non di poco conto, in quanto a paesaggi e natura il Giappone non delude mai.

Ieri mi è appena arrivato uno zaino da viaggio nuovo di pacca, abbastanza grande per fotocamera, lenti e vestiti per un paio di giorni. L’ho preso in vista di un viaggetto programmato a inizio gennaio nella valle del Kiso (al termine del viaggio arriverà un post/resoconto), oltre che per quando andrò in campeggio (un’altra attività che ho sempre voluto fare, ma non ho mai avuto l’occasione/voglia). Un set da campeggio (tenda, tavolino, sedia, fornellino, lampada) inoltre è gia nella wishlist di Amazon, ma sarà acquistato dopo aver iniziato il nuovo lavoro.

Il Monte Fuji, per quanto mainstream possa sembrare, penso sia una di quelle cose da fare (e che avrei dovuto fare quest’anno). L’idea è di andarci a fine giugno un paio di giorni, sperando di trovare bel tempo.

 

In generale quest’anno voglio vedere più posti possibile, il che non vuol dire fare il giro dell’Europa in una settimana come fanno in molti, giusto per aggiungere un’altra bandierina nella lista dei Paesi visitati. Molta gente viaggia all’estero, senza mai conoscere davvero cosa ha attorno. Anch’io purtroppo ero tra questi, e il fatto di non conoscere bene l’Italia come avrei voluto, è una delle cose di cui non vado fiero. Purtroppo non vivo più in Italia, ma anche un’isola come il Giappone (che poi tanto piccola non è) riesce ad offrire sempre posti nuovi ed esperienze di viaggio fantastiche, basta saper cercare.

 

Detto questo vi lascio e vi auguro buone feste a tutti, e non fate troppo gli ingozzoni!

 

piccola parentesi riguardante il titolo. Oh, non sapevo davvero come intitolare questo post. Sembra facile, ma il titolo dellultimo post dellanno è roba complessa.

22 ottobre 2016

Lavorare in Giappone

E rieccomi dopo il "letargo" estivo. L'assenza dal blog è stata causata un po' da pigrizia e un po' da stress legato al lavoro. Lavoro appunto, è arrivato il momento di parlarvi del lavoro in Giappone. Immagino sia un argomento trattato da vari blog e siti web, ma se volete un esperienza sul campo, allora vi racconto la mia. Questa non vuole essere una guida, ma dei semplici consigli su come trovare lavoro in Giappone e dritte sulla questione visti.

La prima cosa su cui bisogna realmente riflettere è la seguente: Voglio davvero lavorare in Giappone? Se la risposta è SI allora vediamo insieme il da farsi.

Andiamo con ordine:

VISTO E TIPOLOGIA DI LAVORO
Per quanto riguarda il visto lavorativo, il modo migliore per ottenerlo è passando da quello studentesco. Quindi, che sia università (non ve la consiglio, troppo costosa) o una scuola di lingua (qui già va meglio), vivere un periodo da studenti e poi cercare lavoro è il metodo più semplice per evitare grattacapi con l'Ufficio Immigrazione. Tuttavia ci sono altre variabili nell'ottenere un visto lavorativo. Per prima cosa bisogna sapere che tipo di lavoro si vuole trovare. Ricordate che il proprio percorso di studi, il lavoro e il visto devono essere correlati tra loro, altrimenti l'Immigrazione può rifiutare la richiesta.

Esempio banale: studi alberghieri (o scuola di cucina in Italia) + lavoro in un ristorante italiano a Tokyo + visto tipologia "esperto di cucina straniera" = probabilità altissime di ricevere il visto.

Di solito gli stranieri in Giappone trovano lavoro con la tipologia di visto "Specialist in Humanities/International Services" che comprende una vasta tipologia di lavori d'ufficio (traduzione, insegnamento, import-export, altri business, ecc). Tuttavia il lavoro che riuscirete a trovare dipende molto dal sapervi "vendere" durante i colloqui e a dimostrare di possedere abilità che magari non avete (avete capito bene, ai colloqui qualche bugia potrebbe darvi punti in più, alla fine qui conta tanto l'apparenza e poco la sostanza).

Un altro punto da tenere in considerazione nella scelta di un lavoro è la dimensione dell'azienda che vi farà da sponsor per il visto. Nella domanda di visto non ci sono limitazioni riguardanti il periodo di permanenza (potete fare richiesta per 1 anno, 3 anni, 5 anni, ecc), ma la decisione finale spetta sempre al nostro carissimo Ufficio Immigrazione. Cosa ha a che fare questo con l'azienda che mi sponsorizza? Ne ha eccome. Una grossa azienda, conosciuta (magari quotata anche in borsa) riceve più fiducia da parte delle autorità, e quindi ha la quasi certezza di ottenere un visto lavorativo per il suo candidato, e con ogni probabilità per un periodo abbastanza lungo. Con un'azienda piccola invece le cose si fanno molto più difficili. Suona un po' mafioso ma è la realtà dei fatti.

GLI STRAORDINARI
Una volta ottenuto il visto e trovato un lavoro, è il momento di darsi da fare. Dalla mia esperienza vi posso assicurare che vivere il Giappone da studenti e da lavoratori, sono due cose completamente diverse. Nonostante la legge preveda le tipiche 8 ore giornaliere, di solito si sfiorano le 10 (se si è fortunati) e in alcuni ambiti lavorativi (tra cui la ristorazione) anche 14-15. Ma quindi lo stereotipo dei Giapponesi che lavorano troppo è vero? La risposta è SI, e i suicidi che non accennano a diminuire (la maggior parte a causa del troppo lavoro) stanno li a dimostrarlo. Ma la cosa che più sorprende è che in molti casi da parte dell'azienda non ci sono direttive esplicite sul lavorare ore in più, i giapponesi lo fanno semplicemente per puro senso del dovere. Se un tuo superiore si ferma qualche ora in più, allora per non rompere l'armonia e non dare una cattiva impressione, lo farai anche tu. Ecco, funziona più o meno così. In alcuni casi (la ristorazione) gli straordinari non pagati sono già inclusi nel contratto, quindi attenzione a cosa firmate. C'è da dire tuttavia che con i gaijin (noi stranieri) ci vanno più leggeri, soprattutto se si è occidentali. Con gli asiatici invece funzione il sistema dell' "armonia". Il consiglio che posso darvi è che, se proprio dovete fare straordinari, assicuratevi che questi siano retribuiti.

LE FERIE
Altro punto dolente del lavorare in Giappone riguarda le ferie. Avete mai visto turisti Giapponesi girare l'Europa in 10 giorni o l'Italia in 5? Ebbene, non lo fanno per masochismo, ma semplicemente per mancanza di ferie. Normalmente le ferie pagate in Giappone sono di 10 giorni il primo anno, per poi aumentare di 1-2 giorni all'anno. In Italia si accumulano le ferie ogni mese già dal primo mese, mentre in Giappone sono già decise e se ne può usufruire a partire dal settimo mese di lavoro. Questo rende di fatto limitante andare in viaggio, o tornare nel proprio Paese di origine
 più volte all'anno. Avere un lavoro d'ufficio, e quindi col weekend libero, vi da almeno la possibilità di farvi mini gite o viaggi a corto raggio. Se invece lavorate su turni (negozi di abbigliamento, ristoranti, cafè, ecc) allora rassegnatevi alle sole ferie pagate.

STIPENDIO E TASSE
Come in molte nazioni anche in Giappone lo stipendio varia da zona a zona ed esiste il minimo sindacale. A Tokyo è di circa 200.000 yen al mese (all'incirca 1800€). Solitamente un contratto tipo prevede un aumento del salario una volta all'anno, più il bonus (la nostra 13sima), le ferie pagate, e i trasporti pagati tutti i mesi. Per uno straniero (soprattutto se qualificato) è facile ottenere stipendi nell'ordine dei 230.000yen quindi in questo caso non c'è da lamentarsi. Inoltre gli affitti in alcuni casi non sono cari come in Italia (se si vive soli, un monolocale da 25mq a 20 minuti da Tokyo centro, con la metro dietro l'angolo, può costare sulle 450€ al mese, il prezzo di una stanza singola a Milano o Venezia).
Per quanto riguarda i contributi per la pensione e l'assicurazione sanitaria, solitamente vengono pagati metà dall'azienda e metà dal lavoratore. Per uno stipendio di 200.000 i contributi ammontano a circa 40.000 di contributi per la pensione e 20.000 di assicurazione sanitaria (ricordo che in Giappone la sanità pubblica si paga salatamente) al mese, che diventano circa 30.000 yen effettivi da pagare (circa 265€). Cosa importante è che i contributi pagati in Giappone valgono anche in Italia, quindi non saranno soldi buttati.
Concludendo la questione "soldi", 1500€ al mese "puliti" sono da considerare come salario base a Tokyo.

IL GARANTE
Per quelli di voi che vorranno vivere in Giappone, ricordatevi che un "garante" Giapponese (un amico va bene) aiuta in molti casi. Contratto lavorativo, contratto d'affitto, telefono, utenze, ecc. diventa una cosa complicata (soprattutto per la casa) se non avete un amico giapponese che garantisca che non siete venuti in Giappone con cattive intenzioni Lol.

Non prendete questa guida come assoluta, ma come considerazioni basate su esperienza personale.



Il prossimo post sarà a sfondo storico un po' come quelle su Nihombashi, ma riguarderà la zona dove vivo. Alla prossima....


29 aprile 2016

Capitolo 4

Ed eccomi ad aggiornare a distanza di qualche giorno! "Miracolo" direte voi, ma io lo chiamo "fuoriiltempofacagareestoacasaascrivereblog".
 
Sono a Tokyo (anche se in realtà vivo a Chiba, ma se ci arriva la metro allora si può considerare Tokyo haha) da quasi un mese ormai e ho anche iniziato a lavorare. Per quei pochi che mi seguono avranno notato qualche modifica grafica, ma dopo due anni era necessario, anche per segnare un po' l'ingresso nel nuovo capitolo. Ma appunto, cosa vuol significare quel titolo? Come accennato in qualche post precedente, ho deciso di dividere la mia vita dall'apertura del blog in capitoli (come in un libro) e considerando la prima esperienza a Tokyo, la parentesi Veneziana, e i due anni a Beppu, questo ritorno alla capitale può essere considerato l'inizio di un quarto capitolo.
 
Più volte ho pensato di chiudere il blog o crearne uno nuovo, ma poi ho deciso di lasciarlo com'è, un po' per pigrizia ma soprattutto perché leggere i post di otto anni fa mi rende consapevole dei cambiamenti che mi hanno caratterizzato come persona (e anche perché è divertente leggere le cagate che scrivevo anni fa haha).
 
 Ma tornando al nostro (anzi mio) quarto capitolo, sarà bello, emozionante oppure noioso e deludente? Sinceramente non lo so, ma nel possibile cercherò di condividere il tutto con i lettori che mi seguono. Inoltre cercherò di rendere questo blog un po' più interessante e culturale con qualche post sui vari luoghi che visito, curiosità e monumenti storici famosi e non, adornati anche da qualche foto.
Il prossimo post riguarderà infatti il quartiere in cui lavoro da un mese a questa parte, Nihombashi, cuore della Tokyo finanziaria e commerciale, e con alcune chicche e curiosità storiche. Stay tuned!

16 febbraio 2016

Conclusioni parte 1 - APU

Come tutti i capitoli di un libro, o in questo caso della mia vita, vi è sempre un epilogo, ed è in questo momento che si tirano le somme e si cerca di dare un giudizio. Il capitolo riguardante Beppu (il terzo, se si considera il primo periodo a Tokyo e poi l'università a Venezia) e il periodo di studio a APU stanno per volgere al termine. Ad Aprile inizierò una nuova vita a Tokyo (grande ritorno!) e questo già lascia intuire cosa è successo nel frattempo. Il "pezzo di carta" c'è (anche se ho avuto qualche problema con alcuni prof in fase di approvazione tesi) e il lavoro pure. Non farò nomi questa volta, ma nel prossimo post vi darò informazioni più dettagliate, così da tenervi sulle spine (sempre se qualcuno legga mai sto blog, e nel caso gli freghi qualcosa Lol)

Bene, da dove cominciare... forse è meglio partire con la scuola.
Il mio giudizio su APU (aka Ritsumeikan Asia Pacific University) è positivo in alcuni aspetti e negativo in altri. Essendo un'università internazionale (50% degli studenti è straniero) il clima che si respira è differente da atre realtà giapponesi. Ho avuto la possibilità di incontrare molte persone, alcune sono diventate amici, mentre altre le ho perse per strada, pazienza. Ho frequentato corsi solo il primo anno (non avevo più crediti da completare), ma ho avuto modo di capire come funzionano le cose qui. Ci sono alcuni Prof. che meritano menzione come Mani (Singapore), Mantello (Canada), Yoshida (Giappone), Yotsumoto (Giappone) e Salazar (Filippine), da cui ho davvero imparato tanto, forse perché è gente che fa il proprio lavoro con passione e il cui scopo finale non è giudicare uno studente, ma trasmettergli il proprio sapere indipendentemente dal voto finale. Altri prof invece non erano all'altezza (non sapevano parlare inglese, e la magistrale ad APU è SOLO in inglese, quindi fate voi), non mettevano passione nel loro lavoro, o semplicemente erano troppo fermi sulle loro posizioni da non capire quelle degli altri. Ho notato anche un certo astio da parte di alcuni prof verso gli studenti occidentali a favore di quelli asiatici (non lo chiamerei razzismo, semplicemente egocentrismo). Inoltre la mia ricerca sulle abitudini alimentari giapponesi e la preservazione della cultura Washoku non è stata vista con interesse da nessuno, tranne che dall'azienda che poi mi ha assunto. E questo mi ha deluso, e non perché mi aspettassi attenzioni, ma semplicemente perché ho capito che della cultura non importa niente a nessuno. Gli unici argomenti che vanno di moda da queste parti riguardano la politica e l'economia, in particolare quella dove il Giappone ha un ruolo di leader (e qui mi scappa una risata beffarda), e qualsiasi cosa al di fuori di queste sfere è visto come roba di serie B, e la cosa naturalmente non mi fa piacere.

Nel prossimo post (probabilmente l'ultimo da Beppu) vi parlerò invece della gente che è ha fatto parte di questa esperienza e che nel bene o nel male, mi ha segnato. Alla prossima.

25 settembre 2015

Il tempo vola...

Esatto, il tempo vola. Pensavo di essere in ritardo di qualche settimana e invece rieccomi qui a scrivere dopo ben 4 mesi (ringrazio Matteo per la sveglia), ma andiamo con ordine. A giugno sono stato a Tokyo per vedere vecchi amici e fare qualche intervista da inserire nel mio progetto di ricerca. Quest'ultimo procede bene anche se un po' a rilento, infatti avevo previsto di completare la bozza finale entro settembre, ma mi manca ancora un capitolo più le conclusioni. Nonostante ciò sono ancora in linea con le tempistiche, visto che la prima consegna è per dicembre (seconda a gennaio), quindi non dovrebbero esserci problemi. Per quanto riguarda i mesi estivi non c'è molto da dire, li ho trascorsi lavorando, andando al mare di tanto in tanto, e inviando curriculum ad aziende, anche se senza molto successo. Unica eccezione è stata la vacanza di 5 giorni a Okinawa. Per chi non lo sapesse la prefettura di Okinawa, un tempo conosciuta come Regno delle Ryukyus, è un arcipelago a sud dell'isola di Kyushu (dove vivo io) caratterizzato da clima tropicale e spiagge mozzafiato, una sorta di Hawaii del Giappone per farla breve. Le prove che Okinawa in passato fosse una nazione a se stante si trovano nella lingua locale, nei costumi, gli usi e nell'arte, tutto fortemente ispirato all'Impero Cinese (in particolare dinastia Ming e Qing). Durante questi 5 giorni ho avuto modo di fare immersioni in acque cristalline, visitare musei, provare cibi tradizionali, e rilassarmi un po' (ma soprattutto staccare un po la spina dalla solita vita a Beppu). Per il solito problema (mancanza di soldi) non ho potuto esplorare tutta l'isola principale e quelle circostanti, ma mi sono limitato a Naha (capoluogo di prefettura) e dintorni. Nell'ostello in  cui alloggiavo, ho avuto modo di conoscere tanta gente interessante e stringere nuove amicizie. Penso che questo sia il bello del viaggiare (anche se da soli). Per l'autunno si programma il completamento della tesi, l'inizio di un nuovo progetto commerciale (del quale vi parlerò solo a cose fatte) e forse anche un piccolo viaggio in Corea del Sud. Ora vi lascio con qualche foto di Okinawa. A prestoooooooo.





 

27 febbraio 2015

Latitanza

Latitanza... la parola che più mi s'addice, visto il il mese e mezzo di ritardo con cui sto aggiornando. Comunque anche per questo mese un post l'ho inserito, perciò niente lamentele eheh. Come avevo anticipato nel post precedente, mi sono trasferito giù in città, in bell'appartamento al quinto piano di una palazzina, con un ottima vista, meteo più "normale" (in montagna il tempo era tremendo, cambiava in continuazione e tirava sempre un vento freddo), ma soprattutto la comodità di poter andare dove mi pare a qualsiasi ora del giorno, senza dover più dipendere dai (poco economici) bus. Febbraio e Marzo sono due mesi di vacanza qui e la maggior parte degli studenti è tornata in patria, comprese le mie due coinquiline Anke (la Belga) e Chloe (la Vietnamita). Io per il solito problema (mancanza di danari) sono rimasto a Beppu a lavorare e studiare. Al momento sto conducendo dei sondaggi/interviste e dal mese prossimo inizio a scrivere la tesi (consegna a Dicembre). Pur avendo completato i crediti necessari all'ottenimento della laurea, ho deciso che se trovo un corso interessante in questo semestre magari mi iscrivo, anche per svariare un po dal quotidiano tesi/lavoro. Inoltre sono iniziate le attività dell'ufficio carriere per chi cerca lavoro, anche se di aziende che mi interessano per il momento non ne ho viste nella lista rilasciata dall'università. Si tratta per lo più di aziende nel settore finanziario e industriale, ambiti nei quali non mi sento per niente adatto. Inoltre, anche quando si tratta di aziende che cercano stranieri, alla fine assumono solo studenti asiatici, e per gli occidentali resta poco e niente; d'altronde siamo una minoranza e per avere maggiori possibilità la destinazione è una sola, Tokyo. Nonostante ami questo posto, e il Kyushu in generale mi sembra molto vivibile, bisogna ammettere che nella capitale ci sono le opportunità più ghiotte e probabilmente cercherò qualcosa lì (anche se la vita in città non mi entusiasma più di tanto). 
Non essendoci niente di interessante da raccontare, vi saluto e spero di poter raccontare qualcosa di nuovo nel post di Marzo, ciaooooo.

22 giugno 2014

Rainy days...

Ciao ragazzi, rieccomi ad aggiornare. Come anticipa il titolo la stagione delle piogge è arrivata, e questo mi riporta indietro di 5-6 anni, quando vivevo a Tokyo. Ma tralasciando il fatto che piove tutti i giorni, tutto il giorno, vi aggiorno un po su quello che è successo (niente di eccezionale, roba di vita quotidiana).
Partiamo col World Festival. Nonostante degli ingredienti che volevo non ho ottenuto niente (pasta di piombo al posto delle penne, forchettine da dolce invece di quelle normali, ecc) alla fine l'evento in se è andato abbastanza bene (ho venduto 4 kg di pasta in 20 minuti e sold-out dopo meezz'ora, a quanto pare l'amatriciana è piaciuta haha XD). Naturalmente su una ventina di inquilini del mio piano, solo 5-6 sono venuti ad aiutare, ma sorvoliamo che è meglio (se avessi scritto questo post il giorno dopo il festival, ci sarebbero bestemmie ovunque XD).
Passando al capitolo lezioni, direi che va tutto bene. I prof. sono bravi e le lezioni sono interessanti, tranne quella di Data Analysis, dove devo risolvere dei problemi di statistica con Excel (cioè roba che proprio no, non si capisce un cazzo). Non vedo l'ora di finire i crediti e di andare a Kyoto a studiare un po di lingua giapponese.
Come avevo anticipato nel post precedente, ho iniziato a lavorare in un piccolo ristorantino italiano giù in città. Il proprietario è del posto, ma soprattutto è un ganzo, disponibile in tutto e gentilissimo... si vede che non siamo a Tokyo. Per ora lavoro solo nel week-end ma durante le vacanze estive cercherò di fare un po di straordinari per mettere qualcosina da parte. Anche perché non è che abbia altre opzioni. Tutti i miei amici vanno via, in dormitorio non rimane nessuno che conosca, e Beppu è minuscola e non c'è niente da fare... anche qui si vede che non siamo a Tokyo. A volte mi capita di ripensare al periodo trascorso nella capitale, che nostalgia... Inoltre ultimamente inizio a sentire sempre più di amici che si sposano, e la cosa mi mette ansia, mi fa sentire vecchio... mi sa che è arrivato il momento di rimettersi a caccia eheh

19 maggio 2014

Flash news

Ciao ragazzi, ecco un post breve breve, giusto per farvi sapere che ci sono ancora. In queste settimane ci sono gli esami finali e quindi non ho molto tempo per postare. Inoltre non lascio questo campus da due mesi ormai, vado giù in città una volta alla settimana per fare spesa, e tutto ciò mi fa sentire come in un reality show o come Heidi sempre in cima alla montagna a mungere vacche. La realtà è che muoversi in qualsiasi direzione da questa montagna fa smaterializzare soldi dalle tasche con una velocità sorprendente, perciò limito le mie uscite ai soli casi di necessità. Di conseguenza la mia vita qui è abbastanza noiosa per me, figuriamoci per voi lettori. Quando arriverà la borsa di studio, inizierò a viaggiare un pò, e quindi a postare qualche foto su questo blog colmo di grigiume. Parlando d'altro, mercoledì finalmente mi daranno la carta d'identità, la tessera sanitaria e il libretto bancario, e FINALMENTE potrò andare a comprare un telefono, fare il permesso di lavoro, e cercare un part-time in città. Vi aggiornerò prossimamente, ciaooo

09 luglio 2010

Rinascita...

E rieccomi qui, a postare dopo più di 3 mesi. Per prima cosa vorrei ringraziare (se mai ce ne fossero) coloro che hanno atteso il mio ritorno su questo blog. Non mi soffermerò sul motivo per il quale sono tornato in Jap (depressione???) ma mi sento in qualche modo bene qui, anche se mi dispiace aver lasciato i miei amici e la mia famiglia in Italia. Ma avremo modo di rivederci quindi per ora va bene così.
Qui le cose non sono cambiate molto anche se nella guesthouse sono arrivati molti nuovi e pazzi compagni. Diciamo che abbiamo di tutto: francesi, spagnoli, tedeschi, cinesi, russi e naturalmente gli immancabili Jappi, oltre all'onnipresente Giovanni della stanza 405.

Tornato con l'intenzione di studiare, visto che le scuole iniziano ad Aprile dovrò lavorare fino ad allora. Sia per fare esperienza in posti diversi, sia per mettere da parte un pò di soldi per eventuali spese future (la scuola appunto).

Naturalmente trovare lavoro non è stato per niente facile (ci ho impiegato un mese), sopratutto per il fatto che qui difficilmente qualcuno ti fa un visto lavorativo, ma a differenza del passato conoscere le persone giuste ha dato i suoi frutti. Inizierò a lavorare in un ristorante italiano in Azabu-juban (quartiere non molto lontano da roppongi), il cui nome è "Che Pacchia". Se il lavoro sarà una pacchia o meno lo saprò da lunedì.
In ogni caso vi farò sapere che tipo di ambiente è, e che tipo di persone ci lavorano. Spero solo sia divertente quanto l'altro in cui lavoravo.

Nel prossimo post metterò qualche foto fatta in questo mese, cazzeggiando quà e là col vicino francese.
Alla prossima, ciaoooooooo.

01 luglio 2009

忙しい。。。

E rieccomi ad aggiornare...

Bè che dire, Il tanto temuto EJU (vedi post precedente, non mi va di spiegare di nuovo cos'è XD) è stato meno difficile del previsto. Ciò non toglie il fatto che il punteggio della parte "lingua giapponese" sarà sicuramente sotto la media richiesta dalle università (almeno 260/400 mentre io non penso di essere andato oltre i 180/400 XD) e perciò mi iscriverò anche alla la sessione di novembre. Nessun problema invece per la parte "japan and the world", che essendo disponibile anche in lingua inglese, è facile da comprendere, e sopratutto ci sono materie come storia ed economia che mi piacciono.....Stessa cosa valga per gli esami di fine trimestre, fatti in totale tranquillità.

Ahh..! dimenticavo, ho finalmente ricevuto la famigerata borsa di studio, il che significa che lunedì prossimo (giorno in cui non ho né scuola né lavoro) farò spese pazze...anche se non so nemmeno da dove cominciare XDXD

Lo studio a scuola diventa sempre più intensivo, e il tempo per studiare, causa part-time job, è diminuito parecchio. Inoltre sto iniziando anche a prepararmi per il TOEFL (non credo ci sia bisogno di spiegare cos'è...), che vorrei sostenere entro settembre, così da potermi concentrare fino a novembre solo sul giapponese. Insomma, non ho molto tempo libero, ma mi sento soddisfatto ugualmente.

A proposito di lavoro part time, vi avevo accennato riguardo al ristorante in cui lavoro. Il personale è composto per lo più da gente giovane ma sopratutto pazza XD.....il capo e il cuoco sono stati entrambi in Italia per un pò di anni quindi masticano un pò di italiano, anche se le cose che si ricordano meglio sono i vari "vaffa...", "caz..." ecc.... No comment....

P.S. Comunque il nome del locale sanno benissimo a chi viene attribuito, anzi, è motivo di orgoglio mettere il nome di un'attrice famosa.....NO COMMENT AL CUBO XDXD

Alla prossima, ciaoooooo..........

20 giugno 2009

Tempo d'estate....

Ed eccomi qui, come al solito in ritardo di un mese, ad aggiornare questo blog.
Tornando al titolo del post bisogna dire che qui come al solito il tempo varia ogni 2 minuti, e la cosa mi da ai nervi.....Ma che razza di estate è??? Summer made in japan......XD

Domani 21 Giugno (si, perchè oggi è 20 ma questo blogger di m..... è da un bel pò ke non ne vuole sapere di mostrare la data dei post), c'è il fatidico 留学試験 o EJU (Examination for Japanese University) che sir si voglia, insomma un esame di quelli tosti. Naturalmente il fatto che io sia qui a scrivere invece che a studiare la dice lunga sulla mia preparazione XD....

Vabbè, esame a parte da questo mese finalmente riceverò la benedetta borsa di studio, con la quale potrò finalmente comprarmi una bici, un nuovo ipod (quello ke avevo l'ho perso chissà dove), un pò di vestiario, ecc....insomma per dirla breve mi farà comodo, sopratutto in prospettiva vacanze estive, dove c'è l'idea di farsi una vacanza nel sud del Jap con gli amici...ma manca ancora più di un mese quindi c'è tempo per pensarci....

Altra importante novità è che finalmente ho trovato un lavoro come si deve. Da lunedì infatti lavorerò in un ristorante italiano a Ginza. Il nome del locale è.......ehm......come dire.......diciamo che non è molto comune, infatti si chiama "Cicciolina"...No comment XD.......... Sulla scelta del nome vedrò di informarmi dai proprietari, che essendo giovani (sui 35 anni), ed essendo stati in Italia per qualche anno, dubito non sappiano a chi viene affiancato quel nome in Italia. Ahh....che ECCHI che sono sti jappi XDXD

Vabbè ora devo andare a studiare (si fa per dire), quindi alla prossima, ciaooooo.....