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05 agosto 2017

sabato sera

E rieccomi a scrivere a distanza di sei mesi. In realtà sono settimane che continuo a rimandare e alla fine non ho mai scritto per mancanza di tempo e voglia.
Il titolo è riferito al fatto che scrivo di sabato sera, perché non ho niente di meglio da fare, o perché scrivere qui sul blog risulta più produttivo che uscire da solo per andare chissà dove.

Il lavoro, come previsto, non lascia spazio a molto altro, se non bevute in compagnia di colleghi che già fai fatica a sopportare dal lunedì al venerdì. L'odio nei confronti di colleghi e dirigenza cresce sempre di più e insieme al mio carattere poco adatto alla società giapponese, non penso mi porterà a restare in azienda a lungo. Ma la testa è dura (e in tutti questi anni è l'unica cosa che non è cambiata), l'orgoglio alto, la voglia di cambiare zero, e quindi ci si prende quello che arriva.


Il weekend esco poco e quando lo faccio non so dove andare ne cosa fare. Inoltre ultimamente il solo pensiero di dover prendere la metro per andare in posti affollati mi fa passare la voglia di uscire, e quindi finisco per restare a casa.

A Giugno son tornato una settimana in Italia, bruciandomi le ferie di un anno intero, ma almeno sono riuscito ad andare al mare dopo due anni. Tuttavia non sopporto più il dover viaggiare per 15 o 16 ore ogni volta, quindi la prossima volta in Italia sarà tra qualche anno, sempre se ne avrò voglia.

Per il resto c'è poco o niente da dire. Noia e insoddisfazione. (una costante per quanto mi riguarda)

A quasi 30 anni sono solo circondato da gente che nella maggior parte dei casi non sopporto, e che non sopporta me (soprattutto la seconda).
Purtroppo l'essere troppo diretti non porta mai vere amicizie ne tantomeno relazioni
(qui che si basa tutto sull'apparenza poi non ne parliamo) ma solo conoscenti con cui andrai a bere o mangiare qualche volta, magari ti scambi qualche confidenza, ma finito l'effetto dell'alcool, finito tutto.

L'unica persona che rispetto a lavoro, a breve lascia l'azienda (e come dargli torto), quindi prevedo un autunno poco piacevole.

Unica nota positiva è che il prossimo weekend sarò ad Ise (ci volevo andare da tempo) con un amico in vacanza dall'Italia. Cercherò di scrivere e postare qualche foto a riguardo verso fine mese.



23 luglio 2014

Dejavu

Rieccomi, sono passate due settimane dall'ultimo aggiornamento. Sono ancora in piena sessione di esami (che finiranno il 30), dopodiché potrò riposare un po. Non ricordo se ne avevo parlato, ma avevo intenzione di partecipare al festival universitario di novembre con un chioschetto di cucina italiana... esatto, "avevo intenzione". Dopo l'esperienza del world festival, come un deja vu, torno a scontrarmi con il modo di organizzare giapponese, ma sta volta non ho voluto rischiare di rodermi il fegato durante l'evento e ho ritirato la mia partecipazione. Tra i vari motivi, vi sono le assurde regole imposte dall'università e dal centro sanitario, tra cui:
- non si possono usare taglieri, coltelli o oggetti taglienti nel chiosco, bisogna preparare tutto prima;
- se possibile, non usare i fornelli nel chiosco perché il fuoco è pericoloso;
- non si possono utilizzare ingredienti come il latte, yogurt, panna e derivati... motivo? non è dato saperlo;
- il menù deve essere approvato dal centro sanitario, che deciderà se il cibo è appropriato o meno (???)
- il costo per partecipare è di 15000 yen (120€ circa) per l'attrezzatura;
- tuttavia l'attrezzatura è a noleggio e va pagata a parte (ma i soldi per la partecipazione?)
- in caso di pioggia l'evento verrà annullato e non ci sarà nessun rimborso;
- in caso di infrazione delle regole si verrà multati di 15000 yen, il chiosco chiuso, e si sarà costretti ad aiutare gli altri chioschi;
- tutti i chioschi (46) non potranno preparare il cibo sul campus perché non è igienico perciò la preparazione dovrà essere effettuata in un unica cucina (46 chioschi a cucinare con 4 fornelli elettrici.....);

Queste sono solo alcune, potrei aggiungerne molte altre ma ora mi sfuggono. Detto questo, indovinate quanta gente si è lamentata? Solo il sottoscritto. E ci risiamo... Non capisco come mai sono sempre l'unico a cui ste cose non vanno bene; è mai possibile che sia io quello che non vada bene? è mai possibile che nessun altro trova queste regole assurde??? intorno a me vedo solo pecore felici di seguire gli ordini che gli vengono impartiti dall'alto, e senza chiedersi minimamente il perché.
Vivo in un dormitorio dove ci sono più regole che studenti, e dove non ci si chiede il perché, ma si esegue e basta. Sinceramente sono estremamente deluso da tutto ciò ( e probabilmente qualcuno se la starà ridendo adesso, visto che ci tenevo così tanto a venire in Giappone). Le uniche note positive sono il lavoro part-time, dove il proprietario è davvero una persona per bene, e le lezioni, che sono interessanti e costruttive (sarà perché i prof non sono giapponesi? chissà...)... Vorrei avere il dono dell'indifferenza verso certe persone e situazioni, ma purtroppo non ce l'ho, ed ogni volta mi distruggo solo il fegato.

A causa di ciò ultimamente mi sto chiedendo se è veramente qui che voglio vivere in futuro. Il solo pensiero di avere una famiglia e dei figli "robot" in questa società, mi mette un'ansia tremenda. In Italia ci sono gravissimi problemi, ma anche qui non scherzano.

Detto questo, a settembre riprendo a studiare cinese e mi preparo per qualche certificato d'inglese come il TOEFL o IELTS. In futuro valuterò tutte le opportunità che mi si presenteranno.