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29 settembre 2019

Cina 2019

E rieccomi con qualche mese di ritardo.


Come promessovi ad Aprile vi scrivo un po del mio viaggio in Cina, avvenuto per la Golden Week.


Chi segue il blog sa che ho già avuto modo di andare in Cina in altre occasioni, in particolare a Pechino e Shanghai.

Questa volta però volevo fare qualcosa di particolare e visitare altri posti (e naturalmente mangiare senza contegno).


La base operativa resta Pechino (sponsored by Riccardo) e le tappe principale sono due: Qingdao e la Grande Muraglia.



QINGDAO

La città di Qingdao si sviluppa sulla costa meridionale della penisola dello Shangdong, una delle regioni più importanti della Cina orientale.

Essendo stata in passato una colonia tedesca (quando gli Europei rompevano le palle un pò ovunque nel mondo), a livello urbano la città si presenta molto diversa da altre città cinesi.

Lo stile architettonico tedesco della città vecchia, la zona del lungo mare e le spiagge, unite alla massiccia presenza studentesca (di conseguenza ci sono tanti locali dove mangiare bene),

rendono Qingdao una città molto giovane. Mi è sempre stata presentata come una città in cui si vive bene, e da quello che ho visto non stento a crederci.

Inoltre, come molti sapranno, è qui che viene prodotta la Birra cinese più famosa al mondo, la Tsingtao (che deve le sue origini proprio al colonialismo tedesco)



Per chi volesse approfondire, Wikipedia è il poto giusto, quindi ora vi lascio a qualche foto.

















LA GRANDE MURAGLIA

E qui veniamo al punto forte. Era uno di quei posti che sognavo da tempo e il poterci finalmente andare mi rendeva estremamente eccitato. 

Parto col presupposto che ci sono vari tratti esplorabili di Muraglia, da quelli restaurati dove si passeggia tranquillamente, a quelli più vecchi, lasciati in balia della natura, che risultano un po' più impegnativi.
Dopo aver cercato online varie info (in realtà ha fatto tutto Riccardo) si decide di andare nel tratto di Jiangkou, a nord di Pechino. Questo tratto non è stato restaurato, quindi si può godere delle antiche rovine, oltre che di panorami mozzafiato.

Dopo un paio d'ore di bus raggiungiamo il villaggio ai piedi delle montagne e pernottiamo in un rifugio/pensione a gestione familiare, abbastanza comoda e con un ottima cucina. Il mattino seguente ci incamminiamo sul sentiero che ci porterà alla Muraglia vera e propria, e dopo 20 minuti troviamo una scala di legno (dalla dubbia resistenza) che ci porta in cima ad un punto basso del serpentone di mattoni.
Rispetto al tratto restaurato (Badalin) abbiamo dovuto letteralmente scalare alcuni punti, nei quali la Muraglia ha ceduto, ed in 2-3 occasioni ho avuto momenti di panico. Insomma non è per gente con paura di cadere o di posti alti (io ho entrambe, quindi vi lascio immaginare). 
In totale, tra scalate e discesa, abbiamo impiegato circa 6 ore per qualche chilometro, e ci siamo stancati davvero tanto. Ma la soddisfazione ha superato di gran lunga la fatica e anche se non lo rifarei (ho ancora ben impressi gli strapiombi sul vuoto), penso sia un'esperienza da fare almeno una volta nella vita.

Ci sarebbero tante altre cose da raccontare, ma preferisco lasciarvi alle foto (non ripostatele da altre parti senza autorizzazione, grazie).






Spero abbiate apprezzato.
Nel prossimo post vi porterò nella zona ovest di Tokyo, a scoprire un paradiso naturale.

Ciao e alla prossima.

03 ottobre 2017

E a te piacciono i Ragni?

E rieccoci in autunno (o quasi, visto che fa ancora abbastanza caldo). Ormai è passato un anno e mezzo da quando ho lasciato Beppu, eppure sembra ieri. Il tempo scorre in fretta qui in città, le vacanze sono poche e il lavoro è tanto. Insomma, puro lifestyle giapponese.

Ad agosto sono stato insieme ad Erik a Ise, città sacra, cuore dello shintoismo, e anche meta turistica. L'esperienza è stata davvero unica, sia perché la campagna giapponese non smette mai di affascinarmi, e sia perché l'alloggio era uno di quelli che non si dimenticano mai più >_<
Un edificio facente parte di un tempio buddista in cima ad una collina. Immagino suoni molto caratteristico e tradizionale, ma quando scopri che nessuna porta (compresa quella d'ingresso) si può chiudere a chiave, e che si è gli unici clienti in tutta la struttura allora ci si inizia a cagare in mano. La vecchia custode (la cui età può variare tra i 70 e i 500 anni) nonché gestore della struttura ci aveva rassicurato che insetti non ne entravano, data l'apparente robustezza delle zanzariere, ma le bombolette di insetticida ad ogni angolo facevano già presagire il peggio. Tuttavia la signora su di una cosa aveva ragione, ovvero sul fatto che non sarebbero entrati insetti. Perché la roba che abbiamo visto aggirarsi nei corridoi non poteva rientrare nella categoria insetti.... La fiera degli aracnidi!!!! Risultato: due notti in bianco, ma almeno adesso gli insettini di Tokyo non fanno più paura haha

Vi lascio con qualche foto e appuntamento più in la.

P.S. prossimo weekend finalmente vado a Beppu a rilassarmi e incontrare vecchi amici, non vedo l'ora!!!!



Le rocce sposate (夫婦岩) rappresentano le divinità principali giapponesi (genitori di tutti i kami) Izanagi e Izanami


Io ed Erik ignari di cosa ci aspettasse


Il piccolo villaggio prometteva bene


Abbiamo scoperto che il tempio dove alloggiavamo era dedicato agli animali domestici e quindi vi era annesso un cimitero per animali (nella foto ci sono invece le statue di Jizo)

Il cartello semi distrutto che indicava la posizione dell'ostello

L'ostello visto da fuori

Oltre all'illuminazione degna di un film Horror, il rumore del legno quando si camminava faceva venire i brividi.



26 dicembre 2015

Fine anno

Ed eccoci anche quest'anno a fare un resoconto degli ultimi 12 mesi. Prima di tutto però devo aggiornarvi su cosa è successo negli ultimi 3. Diciamo che è stato un autunno molto impegnativo, anche se con qualche momento di svago. La tesi è completa e consegnata, quindi a marzo molto probabilmente sarò uno dei laureati 2016 di APU. per quanto riguarda lo svago, a inizio dicembre mi sono concesso un fine settimana a Seul in Corea del Sud. Un pò come avevo immaginato, per certi versi ricorda molto il Giappone, per altri la Cina. L'esperienza comunque è stata positiva e il cibo ottimo (consiglio soprattutto il cibo di strada, una caratteristica che in Giappone va sempre più a scomparire). Lascerò qualche foto della Corea a fine post.
 
Immagino che molti di voi si staranno chiedendo come mai sono qui a scrivere in piene festività natalizie. Ebbene quest'anno niente vacanze. il viaggio in Corea a inizio dicembre non era un caso ed infatti erano le mie vacanze anticipate. La maggior parte del tempo l'ho trascorso a lavorare e/o da solo a casa (le coinquiline sono via). Sinceramente non sento tutto questo bisogno di trascorrere le vacanze come da tradizione italiana (cene infinite coi parenti e tombolate), sarà perché la lontananza da casa mi ha cambiato, o semplicemente perché non sento più il bisogno di certe cose. Se proprio avessi dovuto scegliere avrei preferito viaggiare di nuovo, magari a Taiwan o in qualche altra parte della Cina, oppure in Hokkaido.
 
A gennaio si torna in Italia per un paio di settimane e poi di nuovo qui a lavorare da Archetto (nome del ristorante per cui lavoro) fino a marzo, quando i miei e mio fratello verranno in Giappone (ed era ora) per la cerimonia di laurea e per viaggiare un pochino. Dopo marzo? restano ancora parecchie incertezze a riguardo, ma sono a lavoro su un paio di progetti, di cui parlerò una volta finiti.
 
In generale, come definire questo 2015? Un anno di transizione (come gli ultimi 7 del resto), a tratti un po' noioso, con qualche viaggio ben riuscito (Pechino, Okinawa, Corea) e qualche nuovo amico conosciuto.
 
Ora come promesso vi lascio alle foto di Seul, e se non dovessi riscrivere prima del 31, buon anno!!!
Memoriale della Guerra di Corea, impressionante
 
La famosa nave "Testuggine"
 
Cibo grasso
 
Altro cibo grasso
 
 
 
 
 
Ancora cibo grasso (pollo fritto all'aglio)
 
Seul al tramonto
 
Seul di notte
 
quartiere storico di Bockchon
 
Salsiccia coreana, Sunde
 
Uno dei gate del Gyeongbokgung, antico palazzo reale
 

25 settembre 2015

Il tempo vola...

Esatto, il tempo vola. Pensavo di essere in ritardo di qualche settimana e invece rieccomi qui a scrivere dopo ben 4 mesi (ringrazio Matteo per la sveglia), ma andiamo con ordine. A giugno sono stato a Tokyo per vedere vecchi amici e fare qualche intervista da inserire nel mio progetto di ricerca. Quest'ultimo procede bene anche se un po' a rilento, infatti avevo previsto di completare la bozza finale entro settembre, ma mi manca ancora un capitolo più le conclusioni. Nonostante ciò sono ancora in linea con le tempistiche, visto che la prima consegna è per dicembre (seconda a gennaio), quindi non dovrebbero esserci problemi. Per quanto riguarda i mesi estivi non c'è molto da dire, li ho trascorsi lavorando, andando al mare di tanto in tanto, e inviando curriculum ad aziende, anche se senza molto successo. Unica eccezione è stata la vacanza di 5 giorni a Okinawa. Per chi non lo sapesse la prefettura di Okinawa, un tempo conosciuta come Regno delle Ryukyus, è un arcipelago a sud dell'isola di Kyushu (dove vivo io) caratterizzato da clima tropicale e spiagge mozzafiato, una sorta di Hawaii del Giappone per farla breve. Le prove che Okinawa in passato fosse una nazione a se stante si trovano nella lingua locale, nei costumi, gli usi e nell'arte, tutto fortemente ispirato all'Impero Cinese (in particolare dinastia Ming e Qing). Durante questi 5 giorni ho avuto modo di fare immersioni in acque cristalline, visitare musei, provare cibi tradizionali, e rilassarmi un po' (ma soprattutto staccare un po la spina dalla solita vita a Beppu). Per il solito problema (mancanza di soldi) non ho potuto esplorare tutta l'isola principale e quelle circostanti, ma mi sono limitato a Naha (capoluogo di prefettura) e dintorni. Nell'ostello in  cui alloggiavo, ho avuto modo di conoscere tanta gente interessante e stringere nuove amicizie. Penso che questo sia il bello del viaggiare (anche se da soli). Per l'autunno si programma il completamento della tesi, l'inizio di un nuovo progetto commerciale (del quale vi parlerò solo a cose fatte) e forse anche un piccolo viaggio in Corea del Sud. Ora vi lascio con qualche foto di Okinawa. A prestoooooooo.





 

21 marzo 2015

Beppu mon amour

Oggi non ho novità di nessun tipo (non che di solito ne abbia molte), ma voglio semplicemente condividere con voi dei miei pensieri. Ormai è trascorso un anno dal mio arrivo a Beppu e voglio fare alcune considerazioni su questa città e su come me la passo qui. Come molti stranieri il mio primo contatto con il Giappone è stata Tokyo, città nella quale ho vissuto complessivamente un paio d'anni. Chi ha voglia può andare a spulciarsi i vecchi post di questo blog, dove il me di 6 anni fa raccontava le sue esperienze nella capitale nipponica.
Tornato a studiare in Giappone a distanza di quattro anni dalla mia partenza per l'Italia, mi sono ritrovato in una realtà ben diversa, che da un lato mi ha fatto sentire nostalgia della grande città, ma dall'altro mi ha fatto apprezzare altre cose. Se infatti è vero che Beppu è una città piccola e non c'è mai niente di nuovo, è anche vero che qui riesco a rilassarmi di più di quanto potessi fare a Tokyo (sempre se a Tokyo sia possibile rilassarsi). Anche solo una passeggiata sul lungomare ascoltando della buona musica o un'oretta alle terme riesce a rigenerarmi mentalmente e a farmi riflettere su molte cose. Sono probabilmente uno dei pochi (se non l'unico) studenti di APU che apprezzi appieno questo posto e infatti vengo sempre deriso per questo, ma poco importa. Sarà perché vengo da un paesino, sarà perché sono cresciuto vicino al mare, sarà perché qui la gente è cordiale e soprattutto più "vera", sarà che sto facendo vecchio e apprezzo di più la campagna, fatto sta che questa città mi piace parecchio, e da quando ho lasciato il dormitorio riesco ad apprezzarla ancora di più. Inoltre la primavera sta finalmente arrivando e si prevedono hanami (pic-nic mentre si contemplano i ciliegi in fiore) con gli amici e qualche scatto decente (che spero di poter condividere con voi).


 Nel prossimo post vorrei fare un approfondimento sul posto di lavoro e sui miei colleghi. Alla prossima, ciaoooooo

15 gennaio 2015

Nuovo Anno

Buon Anno a tutti (e con sole 2 settimane di ritardo).

Dall'ultimo aggiornamento non è cambiato poi molto. Sempre tanto studio e tante cose da fare. Il trasloco è vicino (fine mese) e i preparativi continuano senza intoppi. Oggi ho chiamato per effettuare gli allacci di elettricità e gas, e domani si va per quello di internet. Dopo di che devo andare in giro a trovare un po di buon arredo a prezzi scontati. Per il trasloco ho solo due giorni a disposizione (30 e 31) ma penso di farcela tranquillamente. In parte mi mancherà la vita in campus, la comodità di avere tutto quello che serve per studiare sotto mano, il fiume di studenti, la palestra, ecc; d'altra parte però non sarò più isolato su di una montagna, potrò uscire a qualsiasi ora e senza dover dipendere più dai bus (costosi a dagli orari scomodi). Inoltre una fiammante bicicletta già mi aspetta, quindi non vedo l'ora di iniziare la nuova vita in città.

A fine dicembre, come anticipato nell'ultimo post, sono andato una settimana a Pechino, sia perché non ero mai stato in Cina (e dopo una laurea in lingua cinese direi sia un "must"), sia per andare a trovare un amico che studia lì, e che quindi mi ha fatto da guida per tutto il tempo. Nel complesso è stato un viaggio che mi ha soddisfatto, anche se per certi versi molte mie aspettative non sono state soddisfatte. Infatti, nonostante abbia visitato molti luoghi famosi (Città Proibita, Tempio del Cielo, ecc), questi non sono riusciti a sorprendermi come mi aspettavo. Alla fine ci si rende conto che viviamo di stereotipi, e chi si aspetta di trovare l'essenza di Cina Imperiale a Pechino, potrebbe trovare solo una metropoli in rapido sviluppo con qualche monumento qua e la (ricostruito o preservato non in maniera efficiente).
 La parte "sociale e gastronomica" del mio tour invece è stata un successo. Il cibo (si trova di tutto, comprese cucine poco cinesi come quella mongola o dello Xinjiang) è buonissimo e il prezzo irrisorio (se paragonato all'Italia o al Giappone), tuttavia l'orario dei pasti è diverso da quello a cui sono abituato, e molte volte andare a cena alle 20.00 risultava essere abbastanza tardi da trovare già qualche locale chiuso. Dal punto di vista sociale il mio tour è stato molto interessante. Girare per gli Hutong (vecchi quartieri con decadenti case in pietra) e osservare come la popolazione conserva parecchie abitudini, ma al contempo si adatta al rapido cambiamento urbano e tecnologico dell'ambiente circostante, fa capire parecchio della società cinese contemporanea e di come il governo stia cercando di cambiarla (in meglio o in peggio, non è dato saperlo).
Come ho detto prima, quest'esperienza mi è piaciuta e sicuramente  ritornerò in Cina un giorno, ma la prossima volta mi piacerebbe vedere altre realtà come Hangzhou, Suzhou, Nanjing, ecc.

Vi lascio a qualche foto