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26 novembre 2016

Gyotoku

E rieccomi a raccontarvi del Giappone in cui vivo.

Oggi voglio parlarvi del quartiere in cui vivo, Gyotoku (行徳). Essendo Tokyo molto cara in termini di affitti la maggior parte della popolazione vive in zone residenziali suburbane o nelle prefetture confinanti.
Otto anni fa, quando sono arrivato in Giappone per la prima volta ho avuto la fortuna di vivere ad Asakusa, quartiere ricco di storia e cultura, perfetto per chi apprezza molto l'atmosfera di un tempo che nella Tokyo moderna si è persa del tutto.
Questa volta però, nello scegliere il quartiere in cui vivere, ho dovuto tener conto del lavoro e quindi ho dovuto optare per altro. Infatti vivo nel quartiere di Gyotoku (in particolare nella zona sud), città di Ichikawa, prefettura di Chiba. Pur essendo tecnicamente fuori da Tokyo la zona è servita falla metropolitana, con cui si arriva in 20 minuti al centro di Tokyo. Questo ne fa una delle aree residenziali più affollate, anche grazie agli affitti più bassi rispetto a Tokyo. Inoltre essendo una zona relativamente nuova (la metro ha aperto negli anni 70), Gyotoku offre ogni tipo di comodità e negozio, senza doversi spostare con la metro per fare compere.
Ma un drogato di storia e vecchiume come me può essere soddisfatto?  Naturalmente no, e nel tempo libero ho fatto delle ricerche sul passato di questa zona, e inaspettatamente Gyotoku ha molto da raccontare, se si è attenti ad osservare i particolari.


Durante il Periodo Edo, Gyotoku, e tutta l'area che va da Urayasu a Chiba, era una florida area portuale, specializzata nella pesca e nella produzione di sale marino e alghe alimentari, così come altri prodotti.
L'area che va da Urayasu a Ichikawa, che include il quartiere Gyotoku. La linea gialla indica il percorso della Gyotoku Kaido di cui parlerò tra poco, mentre quella viola rappresenta la costa sul mare all'epoca. Il puntino rosso in basso a sinistra è casa mia, quindi nel periodo Edo sarei vissuto sulla spiaggia haha.




Facendo una piccola ricerca sul web ho scoperto che esiste una strada specifica che all'epoca fungeva da arteria principale per collegare le citta di Urayasu e Ichikawa. Il nome della strada è Gyotoku Kaido (行徳街道), che nel periodo Edo era ricca di botteghe di ogni tipo per soddisfare le richieste dei viaggiatori, così come quelle dei locali. Gyotoku Kaido esiste ancora oggi, e non fosse per qualche struttura in legno di vecchia data e le segnaletiche che ne indicano il nome, oggi sarebbe indistinguibile da una tipica stradina vicino la stazione. La sua vicinanza col fiume Edogawa (江戸川oggi chiamato Kyu-Edogawa 旧江戸川 ) ne faceva un posto popolatissimo di famiglie di pescatori a testimoniare la vocazione marittima dell'area.
Passeggiando lungo la Gyotoku Kaido una domenica pomeriggio, ho avuto modo di vedere molti templi buddisti, santuari scintoisti, e anche un paio di edifici di fine Periodo Edo che sono stati dichiarati tesori nazionali dal governo giapponese.

Il primo è l'antico negozio di Udon "Sasaya" (笹屋うどん), all'epoca tappa obbligatoria per tutti gli amanti di udon. La leggenda vuole che il nome Sasaya (笹 sasa letteralmente "foglia di bambù") sia stato dato Minamoto no Yoritomo (primo Shogun del Giappone, che diede inizio al periodo Kamakura), il cui emblema familiare era composto appunto da 5 foglie di bambù. Sebbene la storia di Sasaya udon è molto lunga, l'edificio lungo la Gyotoku Kaido risale al "più resente" 1854, verso la fine del Periodo Edo.

Il vecchio edificio di Sasaya Udon sulla Gyotoku Kaido.


Altre residenze importanti lungo la Gyotoku Kaido sono Asago (浅子神輿店) e Kato (加藤家住宅). La prima era un popolare negozio di mikoshi (神輿 una lettiga con cui si trasportano i vari kami , divinità shintoiste), mentre la seconda apparteneva ad una famiglia di mercanti di sale.

Il vecchio negozio di mikoshi della famiglia Asago.




La Residenza Kato, famosa per la produzione di sale, come appare oggi sulla Gyotoku Kaido.

Per i più curiosi basta dare un'occhiata qui. Alla prossima, ciaooooooo.

28 maggio 2016

Nihonbashi

L'autostrada "ecomostro" vista dal ponte Nihonbashi
Come promesso il mese scorso, eccovi un articolo sulla zona dove lavoro (anzi dove lavoravo, ma questa è un'altra storia). Nihonbashi ha da sempre rappresentato il cuore di Edo e successivamente di Tokyo. Anche se ultimamente quartieri come Shibuya, Roppongi e Shinjuku sono più popolari, Nihonbashi resta un importante distretto finanziario e commerciale. Il nome si riferisce sia al ponte che al distretto.  
 
Per chi ha avuto modo di adare a Nihonbashi (letteralmente "Ponte del Giappone") sarà rimasto deluso dal ponte in se, anzi, se non si presta attenzione vi è il rischio di attraversarlo senza rendersi conto che ci si trova proprio li. E questo è dovuto molto all'ecomostro che è la autostrada in sopraelevata che attraversa Tokyo e passa sopra al nostro caro ponte, rendendolo buio e anonimo, e privandolo della vista di cui godeva un tempo. Infatti prima delle olimpiadi del 1964, Nihonbashi godeva ancora della sua bella vista (si dice anche che fosse possibile vedere il monte Fuji) sul fiume omonimo.
 
 Ma la cosa che vi starete chiedendo adesso è: ma se è così brutto perché ce ne parli? Domanda lecita. In realtà anche se il ponte ha perso il panorama di un tempo, il quartiere Nihonbashi mantiene un'importanza unica a livello storico e commerciale nella città di Tokyo. Qui infatti nel periodo Edo vi era un famoso negozio di kimono, gestito dalla famiglia Mitsui. Con il passare del tempo il business si ingrandì così tanto da trasformare un piccolo negozio nella grande catena di grandi magazzini Mitsukoshi (la cui sede principale è appunto a Nihonbashi) che molti di voi conosceranno. Per chi vive in Giappone come me inoltre, il nome Mitsui non è nuovo, e infatti è stata una delle famiglie più ricche e influenti del Giappone per più di tre secoli, e tutt'ora la Mitsui è una delle più grandi multinazionali giapponesi (se non la più grande).
 
Targa che indica le distanze da
alcune città giapponesi.
La pietra miliare che
indicava il punto di partenza
da Nihonbashi.
Un altra cosa che rende il quartiere Nihonbashi unico è la sua posizione geografica. Essendo situato vicino al castello di Edo (dove oggi si trova il parco imperiale), è sempre stato uno degli accessi principali della città, e tutte le distanze verso le altre province erano misurate a partire da Nihonbashi. Infatti proprio da qui partiva il gokaido 五街道, il sistema di strade che collegava Edo alle province più lontane (tra cui la capitale imperiale Kyoto), utilizzato dai Daimyo (feudatari) delle varie zone per recarsi in visita dallo Shogun (il boss della situazione). Per rendere il concetto più semplice da capire, questo sistema era equiparabile a quello delle vie consolari romane (Appia, Flaminia, Traiana, ecc) che collegavano Roma col resto dell'impero.
 
A testimonianza di ciò, sul ponte ci sono delle targhe che mostrano le distanze verso le principali città del Giappone, oltre che la copia della pietra miliare che indica il punto di partenza delle misurazioni.
 
 
 
A Nihonbashi inoltre vi era il più grande mercato del pesce di Edo. Camminando lungo il ponte ho notato infatti una targhetta commemorativa che indicava il punto in cui sorgeva il mercato del pesce, che successivamente (causa il Grande Terremoto del Kanto del 1923) fu spostato all'attuale Tsukiji, popolare tra i turisti per le sue dimensioni e le aste dei tonni.

 
Trghetta commemorativa riguardante il
vecchio mercato del pesce di Nihomnbashi.
 
 
Il luogo dove sorgeva il mercato del pesce di Nihonbashi, oggi.
Da notare come a causa dell'autostrada non è più possibile vedere niente all'orizzonte.
 
 
Un cartello che indica la piccola via
Anjin-dori
Ma la storia che più mi ha stupito di questo quartiere arriva da un romanzo. Circa una decina di anni fa ebbi modo di leggere un romanzo dal titolo Shogun, basato sui diari di un certo William Adams, marinaio inglese che servì presso la corte del primo Shogun Tokugawa nel XVII secolo. Per farla breve, Adams fu in grado di costruirsi una posizione così di spicco da essere considerato a tutti gli effetti un samurai, con varie proprietà terriere e una certa influenza sulle decisioni riguardanti la politica estera. Il nome giapponese di Adams era Miura Anjin 三浦按針 dove Anjin vuol dire "pilota" (per via del suo "pilotare" le navi).
E quindi cosa ha a che fare sto tipo con Nihonbashi? Ebbene, il quartiere Nihonbashi all'epoca era la conosciuto col nome Anjin-cho 按針町 (quartiere di Anjin), proprio per via del fatto che Adams aveva qui la sua residenza. Da nerd di storia che sono, ho cercato su vari siti web per capire dove fosse questa residenza e se ne resta qualcosa, ma sfortunatamente non c'è più. L'unica traccia che resta della presenza di Adams è una lapide commemorativa nel punto in cui sorgeva la sua residenza, situata in Anjin-dori 按針通り (letteralmente Via Anjin), nelle vicinanze del ponte Nihonbashi e dei grandi magazzini Mitsukoshi.
 
La lapide commemorativa di William Adams,
nel luogo dove un tempo vi era la sua residenza di Edo.
 
 
 
Ci sarebbero tante altre cose da dire su Nihonbashi, ma penso di essermi dilungato abbastanza, quindi per oggi basta così. mi piacerebbe tanto parlare dei luoghi storici di Tokyo, ma ci vorrebbe molto tempo per prendere informazioni, fonti,fare foto, ecc. per chi mastica l'inglese tuttavia, posso consigliare vivamente di leggere il blog di un americano, vero nerd di storia (in particolare di Edo), li troverete una valanga di info sui vari luoghi di Tokyo.
 
Alla prossima!!!!