18 dicembre 2019

La Tokyo Verde

Come promessovi, anche se un pò in ritardo, ecco il post sulla Tokyo “verde”.

 

Prima di proseguire, vorrei fare un po di chiarezza su alcuni punti.

Con il nome Tokyo, non si intende solo la parte composta dai 23 quartieri speciali (Shijuku, Shibuya, Minato,ecc), ma anche le altre cittadine della zona occidentale. Non esiste infatti ufficialmente la città di Tokyo (Tokyo-shi), o almeno non più, e nemmeno la prefettura. Tuttavia, come accade per altre città nel mondo (vedasi il caso di Milano) il tutto è stato messo all’interno della Città Metropolitana di Tokyo (Tokyo-to). Vi lascio una mappa per darvi un’idea migliore.

 

Sono cose scritte in qualsiasi guida turistica, ma lo scrivo lo stesso per annoiarvi.

 

Come è possibile notare dalla mappa, Tokyo è abbastanza estesa, e a differenza dagli stereotipi che la vogliono colma di grattacieli e cemento, in realtà nasconde delle vere perle della natura. In questo caso vi parlo della zona di Okutama e Ome, che si trovano nell’estremità occidentale della metropoli. Pur essendo zone abitate, per esigenze lavorative la maggiorparte della popolazione si è trasferita nei 23ku (o quartieri speciali), causando nel tempo un fenomeno di depopolamento.

Sebbene non siano tra i posti più comodi dove vivere (anche se le case costano pochissimo rispetto a Tokyo centro), queste cittadine offrono due cose che personalmente apprezzo molto: foreste e spazi verdi per fare campeggio, e un’atmosfera di vecchio Giappone che è difficile trovare in centro. Zone perfette per fare un po di sana fotografia.

 

Senza dilungarmi più di tanto, oggi vi propongo due esperienze in particolare:

- Campeggio sulle rive del fiume Tama;

- Il Monte Mitake;

 

Per ognuna di queste zone vi lascerò una breve descrizione e qualche scatto, ma per maggiori informazioni come al solito vi consiglio di dare un’occhiata su Wikipedia.

 

Campeggio

 

Esperienza che risale a fine Agosto, quando insieme agli amici dell’università, abbiamo deciso di fare una piccola esperienza di campeggio. Non essendo per nulla esperti, e non avendo alcuna attrezzatura, abbiamo affittato un cottage per dormire, spartano ma comodo. L’area campeggio scelta è quella di Kawai, situata a pochi minuti dalla stazione JR Kawai (JR Ome Line, circa un paio d’ore dal centro). Il sito dispone di una zona cottage dotata di bagni publici, aree BBQ, minimarket aperto fino alle 21:00, docce a gettoni, ecc. Oltre che di una zona libera sulla riva del fiume, dove è possibile accendersi il proprio fuocherello e piazzare la propria tenda, senza restrizioni particolari. La prossima volta (quando avrò l’attrezzatura adatta) mi piacerebbe fare un esperienza in solitaria, decisamente più rilassante.


 

Monte Mitake

Il Mitake è una montagna di 929m, facente parte del Parco Nazionale di Chichibu Tama Kai. Un tempo montagna sacra, era meta di pellegrinaggio, ed a dimostrarlo resta un santuario shintoista in prossimità della cima. Nonostante il santuario sia ancora una meta popolare, Mitake oggi è una destinazione più turistica che religiosa, nonchè meta di escursionisti del weekend. La via più breve per raggiungere la montagna è ramite la stazione JR Mitake sulla JR Ome Line (1.5-2 ore dal centro). Una volta giunti li, si può prendere la funicolare, che vi porterà quasi in cima per poi proseguire a piedi fino al santuario, oltre a numerosi altri sentieri di montagna. Naturalmente si può anche scalare direttamente da valle (4-5 ore circa).

 

La stazione di Mitake (JR Ome Line) non dista molto da quella di Kawai descritta nel paragrafo precedente, perciò si potrebbe anche pensare di fare un 2-3 giorni e fare entrambe le zone.

 

A fine Ottobre sono andato a dare un’occhiata col mio amico francese Joan. Avendo solo un giorno a disposizione, e vista anche la mia pessima forma fisica, abbiamo optato per la funicolare. Proseguendo oltre il santuario verso alcuni sentieri abbiamo fatto comunque le nostre 5 ore di cammino, abbastanza affinchè la nostra coscienza sia soddisfatta.

 

Ora vi lascio come di consueto con qualche scatto.


Prima di fine anno, vi scriverò un’ultima volta per anticiparvi alcune cose del 2020.

 

 

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